Il corpo umano, purtroppo, risulta molto suscettibile alla mancanza di esercizio, e può manifestare effetti che possono essere più o meno importanti a seconda del soggetto.
Ma quali sono le effettive conseguenze della sedentarietà?
È importante sottolineare che gli esiti sono soggettivi e che possono variare in maniera consistente da caso a caso. È però accertato che il corpo umano, sottoposto ad una sedentarietà forzata, inizia a presentare alterazioni legate all’apparato muscolo-scheletrico fin dai primi giorni di mancanza di movimento. Si riscontra un’iniziale perdita della massa muscolare, una diminuzione della forza e rigidità articolare. Posture poco salutari, come il rimanere seduti sul divano per molte ore del giorno, possono indurre le articolazioni di schiena e bacino a presentare adattamenti non consoni che, nel medio termine, porteranno all’adozione di atteggiamenti posturali non fisiologici e potenzialmente patologici.
Tra le altre articolazioni, anche quella tibio-tarsica sarà coinvolta in un processo di alterazione dovuto all’immobilità. È importante ricordare che la caviglia è una delle articolazioni più sollecitate nell’arco della giornata, nello sportivo come nell’individuo mediamente attivo. Va da sé che una brusca privazione di tali stimolazioni, come quella che può essere avvenuta durante questa quarantena, possa aver portato a fenomeni di rigidità articolare, diminuzione del ROM, problemi di circolazione e dolori diffusi.
• Difficilmente si riscontreranno importanti variazioni nel soggetto sano. È importante però cercare di limitare i danni fin da ora, dal momento che i nuovi decreti concedono molta più libertà di movimento all’aria aperta e di attività sociali, sempre nel rispetto delle misure di sicurezza.
• I soggetti che invece risultavano predisposti o che addirittura manifestavano già determinati disturbi prima dell’avvento dell’emergenza Covid, potrebbero aver sofferto maggiormente questa situazione. Patologie come il diabete, disturbi cardio circolatori, dolori articolari come artrosi e artrite sono solo alcune delle problematiche che possono essere state enfatizzate durante questo periodo di inattività.
È quindi molto importante auto-monitorarsi, rimanere in contatto con il proprio medico curante, seguendo le linee guida suggerite al fine di garantire la quantità di esercizio fisico necessario per un contenimento di tali disturbi.
Quindi come ci si può riavvicinare correttamente e in sicurezza all’attività motoria?
Innanzitutto bisogna avere pazienza e procedere per gradi. La strategia vincente è quella di ripartire con attività non troppo impegnative come lunghe passeggiate, per poi aumentare con il tempo l’intensità degli sforzi. In questi mesi di fermo, le nostre articolazioni e i nostri muscoli hanno perso parte della reattività e della capacità di resistenza agli sforzi, va da sé che impegnarsi fin da subito in attività molto intense e allenanti aumenterebbe di gran lunga il rischio di infortunio. Sono di fondamentale importanza sia il riscaldamento che lo stretching, entrambe attività che permettono al corpo di entrare in moto ed essere pronto ad affrontare l’esercizio fisico. Raccomando di aumentare gradualmente l’intensità, giorno dopo giorno, in modo tale da poter garantire il necessario ricondizionamento che, nell’arco di qualche settimana, potrà probabilmente guidarci alla forma fisica pre-covid, permettendoci così di sostenere in completa sicurezza anche gli sforzi più intensi.
Mi chiamo Roberto Camisassa, sono Medico Chirurgo, specialista in Ortopedia e Traumatologia. Mi dedico principalmente alle patologie a carico del Piede e della Caviglia ed opero presso in strutture accreditate con il SSN in Piemonte.
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