Le dita a martello sono una malformazione del piede molto diffusa che consiste in uno squilibrio dei muscoli presenti nel piede e che può comparire da sola o manifestarsi con altre deformità come piede cavo, alluce valgo e piede reumatico. Le dita a martello assumono un aspetto curvo simile ad un martello e a volte hanno un aspetto simile ad un artiglio.
Oltre a un difetto estetico ben visibile, le dita a martello provocano infiammazioni, arrossamento nel punto di contatto con le calzature e forti dolori. Inoltre portano alla formazione di calli dorsali o plantari che possono aggravarsi e trasformarsi in ulcere o addirittura infezioni.
La visita specialistica in questi casi è importante per una diagnosi specifica e per individuare le patologie legate a queste deformità. Il più delle volte si associano a problemi di postura del piede, con difetti meno evidenti, ma molto importanti nel determinare questo problema.
Per la valutazione della gravità o associazione di altre patologie, è necessario comunque una tradizionale e semplice radiografia eseguita in carico e nelle due proiezioni standard.
Le cause delle dita a martello.
La patologia del dito a martello interessa spesso il secondo dito del piede, ma può essere presente anche nel terzo e nel quarto dito. Tale deformità è spesso causata da eventi traumatici, da patologie reumatiche o dall'uso continuativo di calzature scomode, a punta stretta o con tacchi alti.
Questa patologia è spesso associata ad altre deformità:
- Piede cavo: una malformazione caratterizzata da una sproporzionata concavità dell'arcata plantare, con conseguente preminenza dorsale e quindi deformazioni anche alle dita.
- Alluce valgo: si tratta di una deviazione dell'articolazione metatarso-falangea dell'alluce che crea molti problemi di conflitto con le calzature e con le altre dita del piede.
Per saperne di più leggi anche: Alluce Valgo: l'intervento chirurgico
- Piede reumatico: si manifesta quando l'artrite reumatoide (una malattia infiammatoria cronica) colpisce il piede e la caviglia causando dolore, deformità e difficoltà di deambulazione con conseguente invalidità.
Le strategie a nostra disposizione per convivere con le dita a martello sono i plantari e gli spaziatori in silicone, oppure:
- esercizi come raccogliere con le dita dei piedi una biglia;
- indossare scarpe con i tacchi bassi e con la tomaia comoda;
- fare stretching allungando delicatamente il dito diverse volte al giorno.
Queste terapie sono adatte nei casi in cui le dita sono ancora flessibili, ovvero in uno stadio iniziale della deformazione.
Ma se la deformazione è presente da molto tempo e vogliamo risolvere il problema dobbiamo pensare ad una procedura chirurgica, che consiste in un intervento con tecnica mini-invasiva che consente in pochi giorni la ripresa immediata della deambulazione. Prima affrontiamo il problema, meno dita vengono operate e meno problematico sarà il post-operatorio!
Chirurgia mini-invasiva per curare le dita a martello.
Oggi la tendenza della chirurgia ortopedica del piede è quella di utilizzare tecniche innovative e minimamente invasive che permettano di risolvere o minimizzare alcuni dei problemi incontrati nella chirurgia aperta riducendo le complicanze, migliorando e accorciando il processo di recupero postoperatorio.
Quella che utilizzo è la tecnica chirurgica percutanea dell'avampiede, che offre buoni risultati sotto il profilo estetico e funzionale. La chirurgia percutanea non può essere considerata una chirurgia minore: è vero che viene eseguita attraverso incisioni cutanee minime ma, attraverso di esse, vengono effettuati gesti chirurgici analoghi a quelli delle tecniche aperte.
La tecnica di chirurgia mini-invasiva del piede prevede gesti chirurgici precisi che riguardano sia le parti molli, che le parti ossee. Si esegue senza necessità di ricoveri in ospedale, in anestesia locale, permette una ripresa di deambulazione subito dopo l'intervento, si possono trattare nella stessa seduta chirurgica molteplici deformità.
Dopo l'applicazione di un adeguato bendaggio e l'introduzione di una scarpa post operatoria a suola piatta, il paziente può rapidamente rientrare a casa in appoggio completo sul piede operato. I dolori post operatori sono minimi e facilmente gestibili nei primissimi giorni con comuni antidolorifici.
Domande frequenti.
Si tratta di un intervento doloroso?
Il dolore è sempre soggettivo, ma si tratta comunque di un intervento mini-invasivo che permette al paziente di uscire dalla clinica in giornata, camminando da subito sul piede operato.
È necessaria la fisioterapia dopo l'intervento?
Sì, se trattato subito il piede operato non gonfia troppo e il recupero è migliore e più rapido. Per me la rieducazione post-operatoria è parte integrante della guarigione.
È possibile operare più dita contemporaneamente?
Sì, è possibile operare più dita durante lo stesso intervento.
Si può manifestare nuovamente la stessa malformazione?
Se si sceglie, grazie a parametri radiografici standard, il corretto intervento per il giusto piede, e se si affronta il post-operatorio seguendo i consigli, il rischio di recidiva è molto basso.
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