Il dolore al tallone, comunemente detto tallonite, rappresenta una sintomatologia molto comune e frequente in età adulta, ma anche e soprattutto durante l’infanzia.
In termini medici questo disturbo è definito dolore calcaneare o tallodinia e si manifesta con dolore al piede, al tallone e con una spiacevole sensazione di gonfiore e stanchezza ai piedi.
Il dolore può essere anche molto intenso, soprattutto al mattino o quando ci si alza dopo essere stati seduti per molto tempo.
Le cause
Sono molteplici e svariate le cause della “tallonite”: traumi, patologie metaboliche, neurologiche e congenite, ma anche semplici difetti posturali o l’utilizzo di scarpe inadatte.
Spesso la tallonite colpisce anche gli sportivi, i quali durante l’allenamento esercitano continue sollecitazioni sul piede ed in particolare sul tallone.
La malattia di Sever.
Abbiamo detto all’inizio che il dolore calcaneare può manifestarsi anche nei bambini.
In questo caso si parla di malattia di Sever e si verifica quando la parte posteriore del calcagno si accresce e si infiamma, causando così dolore.
In genere questo stato doloroso si manifesta durante il periodo della pubertà, periodo in cui è possibile che le ossa crescano in modo differito rispetto ai muscoli e ai tendini e questo porta il bambino a caricare a maggiormente la parte posteriore del piede.
È tra gli 9 e gli 11 anni che può comparire questa patologia. I bambini che praticano tutti gli sport che richiedono grandi salti o corse possono essere maggiormente esposti.
La patologia può colpire un piede solo o entrambi e solitamente si manifesta in concomitanza all’inizio di una nuova stagione sportiva.
Come trattare il dolore calcaneare
Prima di tutto è importante diagnosticare per tempo la causa del dolore calcaneare rivolgendosi ad uno specialista.
Sarà infatti il medico a decidere come agire in presenza di questa patologia.
La prima cosa da fare è sicuramente riposarsi: le talloniti più comuni impiegano pochi giorni per guarire.
In alcuni casi, con talloniti croniche ,è possibile che il tempo di guarigione sia più lungo e quindi è fondamentale intervenire il prima possibile per evitare possibili peggioramenti e diminuire il rischio di atteggiamenti posturali compensativi.
Spesso quando si è colpiti da dolore al tallone si tende a diminuire il carico sul piede che fa male adottando in questo modo posture scorrette che possono con il tempo causare problemi sovra-segmentari, ad esempio all’anca, alla colonna vertebrale lombare o alle ginocchia.
La fase di riposo serve proprio per limitare l’insorgenza di queste problematiche, si consiglia anche di applicare ghiaccio sulla zona dolente.
Se, dopo un adeguato periodo di riposo, il dolore persiste, è necessario effettuare altri esami più approfonditi sotto prescrizione del medico specialista. Questi esami possono essere radiografie, ecografie o risonanza magnetica per poter osservare in modo più preciso l’origine dell’infiammazione.
In questi casi possono dimostrarsi particolarmente utili terapie come ultrasuoni, laserterapia e TECAR.
Nei casi più gravi, potrebbe essere necessario l’intervento chirurgico.