L’età, di per sé, non è una malattia e non va vista mai come tale. Ma ci sono problemi che tendono ad accentuarsi in tutte le persone con l’avanzare dell’età.
Ma qual è la situazione del piede in una persona anziana?
L’ossatura può diventare fragile a causa della decalcificazione (osteoporosi) che insorge con l’avanzare dell’età, oppure a causa di microtraumi. I muscoli possono indebolirsi, soprattutto se non vengono sottoposti a continui e costanti esercizi, i tendini si accorciano perdendo elasticità. La circolazione rischia di diventare difficoltosa, specie se ci si muove poco. Facilmente i piedi diventano gonfi e dolenti, causando serie difficoltà nella deambulazione. L’anziano inoltre presenta spesso un piede con piccole o grandi deformità, la cui presenza diventa davvero invalidante, dolorosa e altamente fastidiosa.
VALUTAZIONE DEL PIEDE NELL’ANZIANO
Per individuare le cause che stanno alla base dei problemi di deambulazione è necessario effettuare una valutazione basata sulle performance di mobilità.
Si inizia con l’anamnesi medica standard, durante la quale viene chiesto al paziente se ha difficoltà a camminare, problemi di equilibrio, traumi pregressi, quali attività svolge quotidianamente. Si procede con la valutazione dell’andatura, facendo percorrere al paziente un rettilineo senza ostacoli e distrazioni. Durante questa valutazione vengono tolti al paziente tutti i dispositivi per l’assistenza durante la marcia che aumentano la stabilità , ma influenzano l’andatura. L’uso del girello spesso provoca una postura in flessione e una marcia discontinua, in particolar modo quando il girello sia sprovvisto di ruote. Talvolta sono necessari esami strumentali, delle radiografie standard, magari una TC o RM per verificare la presenza di altre patologie.
LE PRINCIPALI PROBLEMATICHE DEL PIEDE DELL’ANZIANO
Anche se non esiste una correlazione diretta fra vecchiaia e malattia è chiaro come diverse condizioni patologiche si manifestino prevalentemente durante questo periodo della vita, ed il piede non fa eccezione. Vediamone alcune.
Ipercheratosi, ispessimento localizzato della pelle provocato da un’eccessiva produzione di cheratina causata dallo sfregamento della cute con la tomaia della scarpa o dall’errata ripartizione del peso durante la deambulazione;
Ispessimento dell’unghia, causata da microtraumi ripetuti, dall’utilizzo di scarpe non adatte al piede o utilizzo di ortesi e tutori all’interno della calzatura;
Onicopatie, come infezioni micotiche o incurvamenti.
L’ARTROSI DELLA CAVIGLIA
L’artrosi di caviglia è una condizione nella quale la cartilagine, che è lo strato superficiale dell’articolazione capace di favorire lo scorrimento delle superfici articolari e di proteggere dagli urti l’osso sottostante, si rovina.
Come si può curare? Ci sono 3 possibilità:
Trattamento conservativo, in fase iniziale, ha l’obiettivo di rallentare la progressione dell’artrosi e attenuare il dolore. Tra i trattamenti conservatici troviamo l’utilizzo di farmaci antiinfiammatori (FANS), le infiltrazioni di acido ialuronico, le infiltrazioni di cortisone e i trattamento fisioterapico.
Artrodesi, consiste nell’unione («fusione») degli elementi ossei dell’articolazione: ciò permette di camminare senza dolore, però viene perso il movimento di flesso-estensione del piede sulla caviglia. Di solito, questo approccio viene preso in considerazione nelle forme di artrosi conseguenza di esiti di fratture del pilone tibiale o in presenza di un’artrosi deformante.
Protesi di caviglia, l’articolazione viene sostituita con un impianto protesico che ne riproduce il più possibile il movimento. Ho parlato in un precedente articolo dell’intervento chirurgico di protesi di caviglia.
PREVENZIONE
Per mantenere un buon tono muscolare e assicurare l’indipendenza nei movimenti consiglio di effettuare periodici controlli presso uno specialista, per evitare che problemi appena insorti possano invece trasformarsi in situazioni irreversibili e invalidanti.
Per rallentare l’invecchiamento dei tessuti consiglio di praticare attività fisica leggera, ma costante, come una passeggiata giornaliera di 30 minuti. Nei giorni estivi si può uscire nelle ore serali per evitare il caldo delle ore centrali della giornata e condividere questo momento di relax con amici o parenti. Il benessere fisico unito al benessere psicologico garantiscono una vita serena e soddisfacente.
Un’attenzione particolare deve andare al tipo di calzature utilizzate e ai mezzi ortesici scelti. Le scarpe devono essere adatte alla forma del piede, che come ho spiegato in età avanzata può presentare piccole o grandi deformità, e devono essere abbastanza spaziose per accogliere i plantari.
DOMANDE FREQUENTI
Piedi gonfi, cosa fare? Sono molte le possibili cause del gonfiore dei piedi e delle caviglie: il numero di ore trascorse in piedi o seduti e l’eventuale presenza di problematiche a carico del sistema circolatorio. Ma anche l’insufficienza venosa e lo scompenso cardiaco, disturbi molto frequenti tra gli over 65, ed è questo il motivo per cui sentiamo spesso parlare di piedi gonfi negli anziani. Per risolvere quindi questo fastidioso sintomo bisogna capirne la causa e lavorare su di essa.
Se si sospetta un’artrosi di caviglia, cosa bisogna fare?
Riconoscere i sintomi è fondamentale, ma per una diagnosi è indispensabile avere a disposizione una radiografia del piede e della caviglia eseguita in carico (stando in piedi). Una radiografia permette di individuare l’usura della cartilagine articolare e la presenza di osteofiti. Un altro esame utile può essere la TAC per informazioni sulla qualità dell’osso.
Se avete dubbi, domande o semplicemente desiderate condividere la vostra situazione per ricevere informazioni e consigli potete scrivermi sulla mia Pagina Facebook!
Con l’età il piede può subire alterazioni anatomiche?
Sì, i piedi si possono modificare in lunghezza e in larghezza. Le alterazioni delle dimensioni possono indurre il soggetto a indossare calzature più grandi. L’utilizzo di ortesi o a plantari inseriti nelle calzature permettono di cambiare la posizione o l’ampiezza di movimento del piede riuscendo così ad alleviare la pressione sulle articolazioni colpite o sulle zone dolenti.
Cosa fare quando i talloni sono screpolati e doloranti?
I talloni screpolati, ma privi di callosità, vanno semplicemente reidratati. Se presentano fissurazioni o spaccature o ragadi non vanno assolutamente toccati con lame o qualsiasi oggetto tagliente, ma solamente medicate e ricontrollate successivamente dal podologo. Il tallone è la prima zona del piede ad avere contatto con il terreno per cui se vengono troppo assottigliati e resi lisci è più alta la probabilità che si formino spaccature, per cui meglio idratare che pulire.