Le moderne tecniche operatorie introdotte nella chirurgia del piede permettono di alleviare disturbi più o meno gravi e di ripristinare le caratteristiche funzionali ed estetiche dell’arto. Spesso si è parlato dell’utilizzo della chirurgia mini-invasiva per correggere alcune deformità, ma questo non significa che dopo l’intervento non sia necessaria la fisioterapia, che anzi si rivela fondamentale per riacquistare la completa funzionalità del piede e tornare a condurre una vita normale nel più breve tempo possibile.
I trattamenti di riabilitazione post-operatoria assolvono a questo scopo e consistono in veri e propri programmi di trattamenti massoterapici, esercizi muscolari attivi e passivi e mobilitazioni dell'arto. Questi programmi riabilitativi vengono studiati in base alle condizioni cliniche del paziente e devono essere adeguati alle situazioni che si presentano nelle varie fasi della riabilitazione. Per esempio dopo un’operazione di correzione dell’alluce valgo è necessario un percorso riabilitativo individualizzato, mirato a ripristinare la mobilità articolare, e finalizzato anche alla rieducazione ad un corretto schema del passo, spesso diverso rispetto a prima dell’intervento.
Normalmente la riabilitazione va iniziata dopo 10-15 giorni dall’intervento ed ha come obiettivi la riduzione del dolore e soprattutto il ritorno alle attività di vita quotidiana.
Tale percorso prevede diverse fasi ed include trattamenti specifici di fisioterapia, terapia fisica locale (magnetoterapia) e l’utilizzo di calzature specifiche post chirurgiche.
1. Fisioterapia
Esistono diversi metodi che vengono prediletti in base al caso ed alla gravità dell’intervento, ma in linea di massima ogni seduta fisioterapica comprende un trattamento manuale da parte del terapista per migliorare la mobilità, rilassare i muscoli e drenare eventuali edemi ed ematomi post intervento.
Successivamente, è previsto un periodo di sessioni con esercizi finalizzati al rinforzo di tutto l’arto, al recupero del corretto schema del cammino ed al ripristino di attività quotidiane come salita e discesa delle scale.
La fisioterapia svolge un ruolo fondamentale nella ripresa della normale deambulazione, è parte integrante del processo di guarigione e se ben eseguita rappresenta un plus nel risultato finale.
Dopo 3-4 mesi, massimo 6, a seconda della gravità del quadro clinico iniziale e delle condizioni generali del paziente si possono ottenere risultati definitivi e duraturi.
Ad esempio le protesi di caviglia di ultima generazione cominciano a dare risultati molto confortanti e le prospettive di durata negli anni cominciano ad essere nell’ordine di grandezza delle protesi di ginocchio ed anca.
È bene ricordare che la durata di una protesi è direttamente proporzionale al corretto uso che se ne fa, ma, una volta completato l’iter riabilitativo, i pazienti possono tranquillamente svolgere la maggior parte delle attività sportive che prediligono, come ad esempio il trekking, il nuoto, lo sci e la bicicletta senza particolari difficoltà.
Spesso, per rendere più rapido il recupero, si possono abbinare le sedute di fisioterapia all’idrokinesiterapia, ossia allo svolgimento di esercizi in piscina: la riduzione del peso corporeo all’interno dell’acqua permette di effettuare precocemente esercizi che diversamente richiederebbero molto più tempo, ed avvicina il corpo al recupero dello svolgimento di alcuni gesti importanti della vita di tutti i giorni ancor prima di rimuovere gli ausili per la deambulazione.
2. Magnetoterapia
Questa tipologia di trattamento post-chirurgico utilizza impulsi elettromagnetici a bassa frequenza al fine di dare un aiuto nella cura di diverse sintomatologie legate a stati infiammatori o a patologie ossee. Sfruttando i benefici dei campi magnetici, la magnetoterapia permette di ristabilire l’equilibrio biochimico delle cellule qualora fosse stato compromesso, favorendo in questo modo la corretta funzionalità della membrana cellulare.
Le onde utilizzate sono non-ionizzanti e quindi non invasive, ossia esercitano un’azione biofisica senza essere assorbite da organi e tessuti.
È un trattamento estremamente indicato in caso di intervento sul sistema osseo, articolare, muscolare e vascolare.
Tra i suoi benefici per l’organismo troviamo:
• Azione antinfiammatoria
• Effetto antalgico/antidolorifico
• Incremento della resistenza e mineralizzazione ossea
• Aumento della calcificazione delle fratture
• Velocità nell’irrogazione vascolare e nel processo di cicatrizzazione di ferite e piaghe
• Miglioramento del metabolismo della cute
• Azione antinvecchiamento dei tessuti
3. Calzature post-operatorie
Nella fase post chirurgica, oltre ai trattamenti di cui si è discusso sino ad ora, non va tralasciata l’importanza della giusta calzatura, in alcuni casi veri e propri tutori, garante della postura corretta e fondamentale alleata per un recupero efficace senza ricadute.
Esistono differenti tipologie di scarpe e tutori ortopedici tra i quali scegliere in base alla gravità dell’intervento ed agli obiettivi di recupero: lasciatevi sempre consigliare dal vostro medico specialista per valutare insieme la soluzione più adatta al vostro problema.
Se avete domande o volete maggiori informazioni su questo argomento scrivetemi!
Mi chiamo Roberto Camisassa, sono un Medico Chirurgo, specialista in Ortopedia e Traumatologia. Mi dedico principalmente alle patologie a carico del Piede e della Caviglia ed opero presso la Clinica La Vialarda di Biella, la Clinica Eporediese di Ivrea e l'Istituto Clinico Valle D'Aosta a Saint-Pierre.
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